Era il 1972 quando Harris ideò questo percorso, chiamato “sea links”, estraendo oltre due milioni di metri cubi di sabbia dal mare. Questo processo ha consentito di ottenere un drenaggio del terreno ottimale in modo da garantire il gioco anche nelle stagioni più umide e piovose.
“Disegnerò 18 buche a ridosso della spiaggia e mi richiamerò allo stile dei classici links scozzesi, i tracciati costruiti vicino al mare che hanno fatto la storia del golf. Costruirò un percorso che sposerà la tecnica migliore a un paesaggio meraviglioso. Ecco, la Scozia con clima mediterraneo” dichiarò.
E così fece, dando vita a una fusione perfetta tra i classici percorsi britannici e lo scenario mozzafiato della laguna veneta, dove oggi vivono numerose specie di animali selvatici, tra cui daini, lepri e fagiani.
Qui la brezza marina accompagna ogni swing avvolgendo gli atleti con i profumi tipici della spiaggia, dando quel tocco di difficoltà in più a una partita e rendendo la sfida ancora più interessante.